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Week Endo Quiz

 

Quiz Week Endo

QUIZ 145

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Un giovane caso di acromegalia

Anna, 23 anni, giunge alla nostra attenzione per il recente riscontro di un macroadenoma ipofisario in occasione di una Risonanza Magnetica eseguita per cefalea.
Riferisce, inoltre, oligomenorrea da circa 2 anni ed astenia.
In anamnesi familiare nulla di significativo da segnalare.
Peso= 68 Kg
Altezza= 170 cm
BMI= 23.5 kg/m2.
Gli esami ematici eseguiti mostravano aumentati livelli di GH (70.67 ng/ml) e IGF1 (893.8 ng/ml) con la restante funzione antero-ipofisaria nella norma. Nella norma risultavano, inoltre, i livelli di calcio e fosforo.

Gli esami radiologici e biochimici orientavano pertanto per un quadro di acromegalia da adenoma ipofisario GH secernente, per cui la paziente è stata sottoposta ad asportazione della lesione ipofisaria per via trans-nasosfenoidale. L'esame istologico confermava la diagnosi di adenoma ipofisario GH secernente.

Alla luce della precoce età di insorgenza della malattia, si considera l'eventualità di una causa genetica dell'acromegalia, per cui si procede ad eseguire un prelievo venoso di sangue periferico per la ricerca di mutazioni germinali.
Nel sospetto di una causa genetica di acromegalia, la mutazione di quale gene è più probabile?

Risposte
1) MEN1
2) CDKN1B
3) GRP101
4) AIP


La risposta corretta è la risposta numero: 4

Risposta Corretta Nr. 4

AIP

  • perchè
Nella maggior parte dei casi l'acromegalia si presenta in forma sporadica, associata ad un adenoma ipofisario GH-secernente. In selezionate categorie di pazienti, tuttavia, occorre considerare l'eventualità di una forma familiare associata a determinate alterazioni genetiche. Più frequentemente, l'acromegalia familiare si associa ad un adenoma ipofisario isolato familiare (FIPA) da mutazione del gene AIP. In alternativa, l'acromegalia familiare può costituire una delle manifestazioni cliniche di una malattia sindromica: 1) MEN1, gene MEN1 (iperparatiroidismo, adenoma ipofisario, tumore neuroendocrino); 2) MEN4, gene CDKN1B (iperparatiroidismo,
adenoma ipofisario, tumore neuroendocrino); 3) Carney Complex, gene PRKAR1A (acromegalia, mixomi cardiaci e cutanei, patologia surrenalica, lesioni pigmentate della cute e delle mucose); 4) McCune-Albright, gene GNAS (acromegalia, displasia fibrosa delle ossa, macchie 'caffè-latte', pubertà precoce); 5) Sindrome paraganglioma/feocromocitoma, gene SDHx (acromegalia e feocromocitoma/paranganglioma).

Inoltre, l'acro-gigantismo X-LAG è associato ad una microduplicazione in una specifica regione del cromosoma X (Xq26.3) con coinvolgimento del gene GRP101, e si caratterizza per quadri clinici ad insorgenza molto precoce (< 5 anni).

Nel caso clinico presentato, l'insorgenza precoce (< 30 anni) di un macroadenoma ipofisario GHsecernente suggerisce la possibilità di un’eziologia genetica da confermare con successive indagini molecolari. In prima istanza, si può escludere una forma di acro-gigantismo X-LAG dal momento che, benché precoce, il quadro clinico non è riconducibile ad un acro-gigantismo insorto in età infantile. Inoltre, la paziente non riporta familiarità, nè un fenotipo evocativo per MEN1. I normali livelli ematici di calcio, infatti, consentono di escludere un iperparatiroidismo primario, manifestazione più frequente della MEN1. La ricerca di mutazioni per MEN4 sarebbe invece da valutare in seconda linea per fenotipi MEN-1 simili, in assenza di mutazioni accertate del gene MEN1.

La risposta corretta è pertanto la n. 4. Mutazioni del gene AIP rappresentano la causa più frequente di acromegalia familiare e si associano ad un comportamento clinico più aggressivo della malattia. In caso di mutazione confermata all'indagine molecolare, si raccomanda lo screening genetico dei parenti di primo grado del probando. Occorre tuttavia considerare come le mutazioni del gene AIP si associno ad una bassa penetranza (20-23%) e ad una possibile eterogeneità nella presentazione clinica, potendo sviluppare diverse tipologie di adenomi ipofisari anche all'interno della stessa famiglia.

La ricerca di mutazioni germinali del gene AIP si basa tradizionalmente su metodiche di sequenziamento diretto (metodo Sanger). Tuttavia, la recente diffusione di tecniche di sequenziamento in parallelo (Next Generation Sequencing, NGS) ha avuto un ruolo fondamentale in campo di ricerca, portando alla scoperta di nuovi geni implicati nella tumorigenesi ipofisaria. L’applicazione della tecnologia NGS, anche in pratica clinica, potrebbe consentire in futuro la caratterizzazione simultanea di più geni con risparmio in termini di tempo e costi per le indagini genetiche.

Bibliografia di riferimento
  1. Gadelha MR, Kasuki L, Korbonits M. "The genetic background of acroemegaly". Pituitary. 2017 Feb;20(1):10-21.
  2. Barry S, Korbonits M. "Update on the Genetics of Pituitary Tumors". Endocrinol Metab Clin North Am. 2020 Sep;49(3):433-452.
  3. van den Broek MFM, van Nesselrooij BPM, Verrijn Stuart AA, van Leeuwaarde RS, Valk GD. "Clinical Relevance of Genetic Analysis in Patients With Pituitary Adenomas: A Systematic Review". Front Endocrinol (Lausanne). 2019 Dec 10; 10:837
  4. Thakker RV, Newey PJ, Walls GV, Bilezikian J, Dralle H, Ebeling PR, Melmed S, Sakurai A, Tonelli F, Brandi ML. "Clinical practice guidelines for multiple endocrine neoplasia type 1(MEN1)" J. Clin. Endocrinol Metab. 2012 Sep;97(9):2990-3011.
  5. Shena AJJ, Kingc J, Scottd H, Colmana P,Yates CJ. “Insights into pituitary tumorigenesis: from Sanger sequencing to next-generation sequencing and beyond”. Expert Rev Endocrinol Metab.2019 Nov;14(6):399-418.

    Autori
Irene Gagliardi, [email protected]
Maria Rosaria Ambrosio, [email protected]
Sezione di Endocrinologia, Geriatria e Medicina Interna. Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Ferrara.
 

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