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Editoriale Presidente SIE

La Società Italiana di Endocrinologia (SIE) e la Epidemia COVID-19
Francesco Giorgino Presidente SIE

La epidemia COVID-19 e la situazione di emergenza che ne è derivata hanno rappresentato un momento di crisi complessiva della società civile e quindi di profonda riflessione per molti ambiti professionali. In questo contesto qual è il ruolo di una società scientifica? Quale il ruolo dei ricercatori e dei clinici? Quali le prerogative di una specifica disciplina medica, quale l’Endocrinologia, nel contesto di una pandemia da virus trasmissibile?

Negli ultimi tempi la SIE si è molto impegnata per offrire ai propri Soci una serie di servizi finalizzati all’aggiornamento clinico-scientifico: ci si riferisce alle testate del Journal of Endocrinological Investigation, diretto da Luigi Bartalena, e de l’Endocrinologo, diretto da Francesco Trimarchi; alla realizzazione di eventi formativi a livello nazionale (Congresso Nazionale, Incontri Italiani di Endocrinologia e Metabolismo – IIEM) e di molti Corsi di aggiornamento regionali o macroregionali. A questo si affiancano iniziative di divulgazione dei contenuti attraverso il sito web della Società (www.societaitalianadiendocrinologia.it): le rubriche “WeekEndo”, “Pratica clinica On Line”, “Basta un Click”, oltre alla Newsletter mensile. In questo momento, in cui una nuova entità nosologica, la infezione da SARS-CoV-2, si pone drammaticamente alla nostra attenzione, occorre aumentare le conoscenze sul problema specifico e provare a comprendere le possibili relazioni tra COVID-19 e problematiche endocrine, metaboliche e andrologiche. Per questo, è stata creata nel sito web della SIE, la nuova sezione “Emergenza COVID”, che contiene recenti articoli sull’infezione da SARS-CoV-2 e sui rapporti tra l’infezione e alcune patologie di nostro interesse come il diabete mellito, l’obesità, l’insufficienza cortico-surrenalica, la malnutrizione. Nel prossimo futuro, le nuove conoscenze riguarderanno auspicabilmente non solo i meccanismi alla base dell’infezione da SARS-CoV-2 e le modalità per prevenirne o limitarne i danni, ma anche le ripercussioni per la gestione di alcune patologie endocrino-metaboliche a più alto rischio di morte, come il diabete mellito (1), così come i fattori fisiopatologici coinvolti nella interazione, inclusa la risposta infiammatoria e del sistema immunitario e le alterazioni vascolari ed emocoagulative.

Nel tempo dell’epidemia COVID-19, l’endocrinologo deve continuare a gestire pazienti con patologie assai diversificate (2). Spesso si tratta di patologie croniche caratterizzate da deficit o eccesso della funzione endocrina che richiedono periodici aggiustamenti della terapia farmacologica e che non rivestono carattere di urgenza. Vi sono però anche situazioni acute o potenzialmente pericolose, come l’iposurrenalismo, l’ipoparatiroidismo, il diabete insipido, ecc., che richiedono una valutazione clinica immediata. In altri casi, si tratta di valutare la priorità e il timing con cui eseguire procedure diagnostiche finalizzate alla corretta e precoce individuazione di neoplasie, come per l’agobiopsia di un nodulo tiroideo (3): situazioni come il carcinoma midollare o il carcinoma anaplastico, così come alcune varianti aggressive di carcinoma differenziato della tiroide, dovrebbero imporre la esecuzione della procedura appena possibile. Nel caso delle procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA), occorrerà invece adottare un atteggiamento diversificato, anche in riferimento alla fase specifica di attuazione della procedura. Indifferibili potrebbero essere le procedure di crioconservazione dei gameti volte a preservare la fertilità nei pazienti oncologici e in soggetti sottoposti ad altre terapie tossiche per l’apparato riproduttivo. In questo tempo dell’epidemia COVID-19 abbiamo dovuto effettuare una “spending review” della nostra attività clinica, selezionando le situazioni che richiedono un intervento immediato e non differibile, e rinviando le altre a tempi auspicabilmente migliori. Per molti pazienti è stata implementata la telemedicina, con procedure anche innovative di teleconsulto e teleassistenza. La SIE, insieme alla Società Italiana di Diabetologia (SID) e alla Associazione Medici Diabetologi (AMD), ha promosso una serie di iniziative finalizzate a ridurre il rischio di contrarre l’infezione COVID-19 nei pazienti affetti da diabete mellito. Come ricordato, si tratta di una patologia che può rendere più negativo il decorso dell’infezione associandosi più frequentemente a outcome avversi come l’ospedalizzazione, la necessità di terapia intensiva e l’exitus. Al fine di ridurre la necessità per i pazienti diabetici di recarsi presso strutture di endocrinologia e diabetologia, è stata richiesta e ottenuta presso l’AIFA l’estensione della validità dei piani terapeutici per i farmaci antidiabete, riconosciuta nelle singole Regioni. È stata poi messa a punto una procedura per la realizzazione in remoto delle visite di controllo ambulatoriali programmate, procedura riconosciuta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e già implementata con successo in alcuni centri del nostro Paese. Queste azioni hanno assicurato un adeguato riscontro al bisogno di salute per migliaia di persone senza esporle al rischio di contagio. Nel prossimo futuro occorrerà lavorare per sviluppare simili procedure anche per altre patologie endocrino-metaboliche o andrologiche, possibili per pazienti già in cura presso il centro e che necessitano di rivalutazione (es. ipertiroidismo o ipotiroidismo in trattamento farmacologico, acromegalia e iperprolattinemie in follow-up, ipogonadismi, obesità, dislipidemie). L’accelerazione digitale di cui si sta facendo esperienza dovrà tuttavia prevedere il perfezionamento logistico, tecnologico e amministrativo delle procedure di telemedicina (4). Andrà altresì documentato il rapporto di rischio/beneficio e andranno anche valutati i costi e i possibili risparmi legati alle procedure telematiche, rispetto alle procedure in presenza, per prevederne un possibile utilizzo e una adeguata collocazione in tempi che non siano quelli dell’emergenza sanitaria.

Anche gli eventi congressuali rappresentano un ambito di notevoli cambiamenti. I congressi della Endocrine Society e dell’American Diabetes Association, inizialmente previsti per il prossimo giugno negli Stati Uniti, si terranno nelle stesse date ma in formato totalmente virtuale e online (5,6). Analogamente, lo svolgimento dello European Congress of Endocrinology (ECE), programmato per il prossimo maggio a Praga, si svolgerà successivamente e in maniera virtuale (7). Anche la SIE ha dovuto riprogrammare gli IIEM che verranno svolti con modalità telematica. Ci avviamo quindi verso una dimensione in cui l’aggiornamento clinico-scientifico, il confronto culturale, e anche i processi decisionali in ambito clinico-scientifico dovranno realizzarsi connettendosi via internet. Anche rispetto a questo sarà importante valutare il rapporto tra le risorse impiegate e l’efficacia nei risultati conseguiti, ai fini di una corretta collocazione nell’ambito dell’Educazione Continua in Medicina (ECM) anche in ragione delle ricadute clinico-assistenziali.

Come verrà finanziata e supportata la ricerca biomedica nell’era del COVID-19? Abbiamo già assistito a opportune call per progetti di ricerca specificamente dedicati alla ricerca sull’infezione da SARS-CoV-2: incremento delle conoscenze sulla epidemiologia dell’infezione, efficientamento dei sistemi sanitari in risposta all’epidemia, sviluppo di nuovi test diagnostici, sviluppo di nuovi farmaci, validazione di vaccini. Alcuni programmi Horizon 2020 della Comunità Europea sono già stati orientati in questa direzione (8), così come è accaduto a livello nazionale per iniziativa congiunta di alcuni Ministeri (MISE, MIUR, MID) e Invitalia: sono state definite possibilità di finanziamento per individuare soluzioni innovative per il monitoraggio, la diagnostica, la prevenzione e il contenimento dell’emergenza sanitaria COVID-19 (9). È possibile individuare anche specifiche opportunità di finanziamento per progetti di telemedicina, come quella offerta nelle scorse settimane dal Ministero della Salute con una specifica fast call (10). La promozione dell’attività di ricerca è tra le finalità principali di una Società scientifica. La SIE se ne è fatta sempre carico attraverso la valorizzazione della ricerca prodotta dai vari gruppi nel nostro Paese, organizzando occasioni per la presentazione, condivisione e discussione dei risultati della ricerca, premiando i migliori ricercatori, favorendo la partecipazione a bandi di finanziamento competitivi, anche attraverso l’attività della Fo.Ri.SIE. Tutto questo oggi, segnatamente per la ricerca in ambito endocrino-metabolico-andrologico, dovrà essere riconsiderato: vi sono problematiche nella gestione e nel monitoraggio dei pazienti arruolati nei trial clinici che spesso non possono effettuare le visite in presenza e sottoporsi alle previste indagini biochimiche e strumentali; i laboratori di ricerca sono attualmente meno frequentati per le difficoltà di accesso di alcune figure professionali e di studenti e laureati; le opportunità di finanziamento, già limitate nel nostro Paese, potrebbero essere ancora più contingentate per sostenere la ricerca per il COVID-19. Occorrerà svolgere una riflessione attenta e produrre uno sforzo ulteriore per rappresentare l’importanza di sostenere la ricerca sulle malattie croniche e sulle malattie rare in endocrinologia e metabolismo; occorrerà altresì approfondire come possono essere interessate le altre patologie dalla interazione con il SARS-CoV-2, anche per comprendere come nei nostri pazienti il radicale cambiamento dello stile di vita e il limitato accesso alle strutture sanitarie potranno modificare il decorso e il controllo della malattia, soprattutto nei casi in cui sono fondamentali il livello di spesa energetica e le caratteristiche qualitative e quantitative dell’alimentazione.

L’auspicio è di tornare al più presto ad una certa normalità, riprendendo e implementando le attività dell’Endocrinologia anche con modalità diverse e adatte ai tempi. La SIE è vicina ad ognuno di Voi, nell'urgenza, nelle corsie del reparto, nella quotidianità dell'ambulatorio e del laboratorio, anch'essa stravolta e resa difficile dalla situazione attuale.

Bibliografia
  1. Fadini GP, et al. Prevalence and impact of diabetes among people infected with SARS-CoV-2. J Endocrinol Invest. 2020 Mar 28. doi: 10.1007/s40618-020-01236-2
  2. Kaiser UB, et al., J Clin Endocrinol Metab. 2020 May 1;105(5):dgaa148. doi: 10.1210/clinem/dgaa148.
  3. Li M, et al., Considerations for thyroid fine needle aspiration (FNA) biopsies during the COVID-19 pandemic. Published Online: 01 Apr 2020. https://doi.org/10.1089/ct.2020;32.156-158
  4. Istituto Superiore di Sanità. Rapporto ISS COVID-19, n. 12/2020
  5. https://www.endocrine.org/meetings-and-events/endo-online-2020
  6. https://professional.diabetes.org/scientific-sessions
  7. https://www.ese-hormones.org/events-deadlines/ese-events/postponed-22nd-european-congress-of-endocrinology/
  8. https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/research_and_innovation/research_by_area/documents/ec_rtd_cv-projects.pdf
  9. https://innovazione.gov.it/telemedicina-e-sistemi-di-monitoraggio-una-call-per-tecnologie-per-il-contrasto-alla-diffusione-del-covid-19/
  10. https://innovaperlitalia.agid.gov.it/#/